Shakespeare, Stoker, Haggard, Conrad, Allan Poe, Lovecraft, Stevenson, Goethe, Wilde, Sade, Shelley, Leroux, la Bibbia, il Vangelo e il Libro dei Morti egizio, Nietzsche e Rymer: tutto questo e anche di più possiamo trovare in Penny Dreadful, la serie TV scritta da John Logan e trasmessa via cavo su Showtime a partire da maggio 2014.
“Penny Dreadful” tradotto alla lettera suona più o meno come: “Spaventi da un penny”. I penny dreadful, infatti, l’omologo britannico dei dime novel americani, dei feuilleton francesi e dei romanzi d’appendice italiani, erano pubblicazioni periodiche di epoca vittoriana, per lo più settimanali, che costavano poco (un penny, appunto) e proponevano storie a base di sangue e violenza (dreadful = spaventoso, orribile).
Pur considerati dai contemporanei letteratura di basso livello, secondo alcuni critici moderni i penny dreadful furono i precursori europei dei romanzi pulp, diffusi negli USA durante gli anni Venti – il cui genere sarà recuperato soprattutto negli anni Novanta da autori come Chuck Palahniuk – e perciò testimoniano una fase interessante della “popolarizzazione” di generi letterari come il gotico.


Oltre a Varney il vampiro, o Il banchetto di sangue (1845-1847) di Rymer – citato nella serie – un altro penny dreadful famoso fu Sweeney Todd, al quale si ispirò Tim Burton per il suo film Sweeney Todd – Il diabolico barbiere di Fleet Street (2007) e la cui sceneggiatura fu scritta proprio da John Logan. Lo stesso Logan che aveva già lavorato con registi come Ridley Scott (Il gladiatore) e Martin Scorsese (The Aviator e Hugo Cabret) candidandosi per tre volte all’Oscar.
Penny Dreadful, infatti, è un’opera davvero ben riuscita perché, oltre a chiamare a raccolta le più famose “star” della letteratura e del cinema horror, riesce anche ad essere una riflessione – a tratti perfino poetica – sull’idea di mostruoso (o almeno, su ciò che noi umani siamo soliti definire tale) senza mai perdere la tensione e scadere nel “polpettone”.
Del resto, come dichiara John Logan medesimo in una delle video-interviste pubblicate sul sito ufficiale della serie, Penny Dreadful è nata in un periodo di assidue letture poetiche “a tema” e quindi non è un caso che i riferimenti letterari siano molti, sia per quanto riguarda la costruzione dei personaggi che per lo sviluppo della trama.
Personaggi dei quali parleremo a breve, fornendo alcuni spunti per rintracciarne le origini letterarie, non senza inserire a corredo un piccolo profilo dedicato a ciascun attore.
Penny Dreadful: i personaggi della prima Stagione (2014)
Il vampiro, la posseduta dal demonio, il cadavere rianimato, il lupo mannaro, il libertino immortale, sono tutte maschere che – gli appassionati di horror lo sanno da tempo – possiamo usare per incontrare i nostri mostri interiori senza correre il rischio di identificarci con essi e metterci, così, al riparo proprio dall’effetto che la paura troppo intensa (di tale incontro) potrebbe scatenare: la follia. Perché un conto è vedere il mostro fuori da se stessi, un altro è sentirlo dentro. Meglio sdoppiarsi, dunque, ed evitare di impazzire.

Copyright: 2014 SHOWTIME
I temi della doppiezza e della follia, infatti, in Penny Dreadful sono sempre presenti, come del resto lo sono nelle opere di quel lontano mondo, apparentemente tanto diverso dal nostro. Doppiezza e follia che si incarnano in maniera piuttosto pervicace in Sir Malcolm Murray e Miss Vanessa Ives, ma che disegnano nitidamente anche i contorni di Victor Frankenstein, risplendono nei seducenti sorrisi del narciso Dorian Gray e seguono come ombre Ethan Chandler, l’americano dal passato misterioso che, oltre a rievocare il Quincey Morris stokeriano, nel corso della storia svela allo spettatore lati di sé talmente sorprendenti da renderlo il più enigmatico e, insieme, affascinante del quintetto.
Ma non basta. I personaggi di Penny Dreadful, compresi i comprimari, si prestano anche a rappresentare i principali aspetti storici, sociali e culturali dell’epoca vittoriana: l’imperialismo e il colonialismo, il positivismo scientifico, lo sviluppo tecnologico, la rivoluzione industriale, e – contemporaneamente – estetismo e decadentismo, la crisi dell’uomo di fronte ai misteri della vita e della morte e la ricerca delle risposte nel mondo dell’occulto, la sottomissione della donna, la condanna dell’omosessualità, gli studi sulla follia e l’avvento della psicanalisi.
Vi siete incuriositi?
Bene, allora andiamo a conoscerli da vicino, questi mostri!
FINE I PARTE.
L’articolo integrale è stato pubblicato nel 2015 su La Tela Nera: Brividi da due soldi: Penny Dreadful di John Logan, ovvero dell’assoluta umanità dei mostri

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